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“Assalto a Veterinaria, solidarietà ai medici: questi non sono animalisti”

Sull’aggressione alla Facoltà di Veterinaria, parla a Fanpage.it Luigi Carrozzo, volontario del rifugio “L’emozione non ha voce” di Napoli: “Comportamento non da animalisti”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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"Gesto inqualificabile, lontano dal mondo degli attivisti e degli animalisti". Queste le parole a Fanpage.it di Luigi Carrozzo, storico volontario ed attivista di Napoli, attualmente impegnato presso il rifugio "L'emozione non ha voce". Carrozzo che ha preso immediatamente le distanze dall'aggressione avvenuta alla Facoltà di Veterinaria dell'Università Federico II di Napoli e che si è conclusa con 4 arresti e 5 feriti: la causa dell'aggressione sarebbe da ricercare proprio nel decesso di un cane, che avrebbe scatenato l'ira di alcune persone. Le immagini dell'aggressione sono finite subito in Rete, scatenando un vespaio di polemiche, ancora non del tutto sopite.

Luigi, un commento su quanto visto alla Facoltà di Veterinaria?

Ci tengo a precisare, come volontario animalista, che quello accaduto alla Facoltà di Veterinaria non ci rispecchia assolutamente. Prendiamo le totali distanze da questi gesti, a noi del tutto estranei, ed esprimiamo la più sentita vicinanza agli aggrediti tra medici, ausiliari e impiegati.

Ma cosa è accaduto di preciso?

In realtà non è neanche chiaro di chi fosse il cane né tantomeno come sia morto. Pare che fosse stato già ricoverato in un'altra clinica in precedenza, ma non si capisce ancora neppure di chi fosse il cane, se fosse un cane randagio oppure no. La situazione è estremamente complessa e caotica. L'unica cosa certa è che non è vero che ci siano solo gli studenti, anzi: al massimo ci sono tirocinanti seguiti da un medico, perché ai tirocinanti è fatto divieto di intervenire direttamente. Se agiscono, è sempre sotto supervisione dei medici laureati.

Che rapporti avete con la facoltà?

A volerla dire tutta, noi abbiamo una forte collaborazione con la Facoltà di Veterinaria, ci siamo sempre trovati bene e molti dei veterinari attuali li ho visti letteralmente crescere. Mai avuto problemi né da ridire per quanto riguarda il trattamento né la cura. Nei prossimi giorni incontreremo il Rettore, e specificheremo anche a lui che, in tutta questa vicenda, gli animalisti non c'entrano proprio nulla.

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